
Nella quinta intervista di Ai Amazones Giorgia dialoga con Cristina Lègovich scrittrice e musicista di talento, esperta di storia e letteratura classica e sorella di divulgazione di storia femminile e femminista. Un dialogo a due voci femminili in cui approfondiamo temi quali il matriarcato, la Grande Dea, le dee pagane, l’avvento del patriarcato, lo stupro come caposaldo della cultura di morte maschile e la violenza sulle donne che Cristina Légovich tratta all’interno di un suo testo di grande importanza antropologica e storica: Donna sapiens. Il primo romanzo di antropologia in chiave femminile (Fermento, 2010). Imperdibile!
‘Il Femminismo non è nato dal piacere e non è nato per piacere, ma per contrapporsi al maschilismo davvero imperante nella nostra società patriarcale universale e in particolare nella nostra, latina, moralista e cattolica, in cui ogni donna è stata per millenni merce stuprabile senza alcun diritto civile, in pace e in guerra, nel letto del proprio marito o da meretrice, a tredici anni come a settanta. È nato grazie al coraggio individuale di donne singole e solo negli anni Settanta ha preso forma come movimento globale, perché le donne libere per natura amano confrontarsi e decidere tra loro. Non è tanto che una donna non sappia difendersi dagli aggressori o scappare via, è che per millenni bambine sono state violate nella loro sfera più sacra già durante l’infanzia o la prima notte di nozze imposte, e chissà quanti milioni ancora oggi, in giro per il mondo. L’abominio insito nel sistema è educare giovani femmine all’ignoranza del proprio corpo e traumatizzare quella stessa ignoranza con un atto sancito dalla violenza consuetudinaria. Se una bambina è figlia di donne che da secoli sono in stato di abiezione, e storicamente vive in quel medesimo stato abietto, non ha davvero alcun esempio positivo cui appigliarsi per sviluppare una corretta crescita psicologica. Creerà una società che è entrata nel suo utero odiandola prima ancora di nascere’ (Cristina Légovich: 2010)