
In questa seconda intervista Giorgia dialoga con la valida studiosa e ricercatrice di cultura e civiltà matrilineare Moso Francesca Rosati Freeman delineandone una comparazione con quella matriarcale preistorica. Vengono affrontati temi importanti quali il rifiuto del matrimonio e della maternità obbligatoria, lo stigma nei confronti della gelosia e dell’amore come possesso. Si discute di prostituzione e omosessualità. Perchè un mondo in cui nascere femmina non sia una sciagura è possibile! Un mondo senza femminicidi anche.
‘Per i Moso, al contrario, il seme paterno ha soltanto la funzione di “innaffiare” il grembo della madre. Per questa ragione, presso di loro non esistono neppure due ulteriori problemi che hanno dilaniato, nella storia, le altre società: quello della legittimità incerta della prole (la filiazione materna è sempre certa), e quello della trasmissione della proprietà, che altrove vede sempre il conflitto tra la possibilità di ereditare soltanto attraverso la catena di discendenza dell’agnazione, o piuttosto in maniera bilaterale, da parenti paterni e materni.’ (Francesca Rosati Freeman: 2010)
