
In questa quarta intervista targata Ai Amazones Giorgia dialoga con Daniela Pellegrini, femminista radicale, fondatrice del primo gruppo italiano di autocoscienza femminile nel 1964 (Dacapo poi Demau). Animatrice insieme a Nadia Riva del Circolo Culturale e Politico delle Donne, Cicip & Ciciap fondato dalle stesse nel 1981. Autrice di ‘Una donna di troppo. Storia di una vita politica singolare’(2012), ‘Liberiamoci della Bestia. Ovvero di una cultura del cazzo’ (2016) e ‘La materia sapiente del relativo plurale. Ovvero il luogo terzo delle parzialità’ (2017). Discutiamo di matriarcato, autocoscienza, separatismo e lesbismo politico, dello stato costante di violenza e manipolazione patriarcale e di femminismo contemporaneo. Un’intervista imperdibile di una donna e una pensatrice lucida e fiera nella sua analisi del mondo.
‘E i cosiddetti e auto-detti religiosi e credenti [..] hanno nascoste, ammutolite ed escluse le donne – quando non hanno approfittato dei loro linguaggi e azioni per rendersi belli e accettati dalle masse ingenue. Nello sfruttarle e farle sfruttare a loro piacimento. Hanno escluso le donne proprio perchè ‘femmine’, rifiutate e impedite a partecipare in prima persona di questa divinità di loro ‘maschia’ e boriosa competenza, se non nell’obbedire e nel genuflettersi [..] hanno però salvato la Madonna che non sarà un caso se è ‘vergine’ ma con figlio maschio e nutrito al seno’ (Daniela Pellegrini, Liberiamoci della Bestia. Ovvero di una cultura del cazzo: 2016)
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