Il primo romanzo di antropologia in chiave femminile
DI CRISTINA LÈGOVICH
La specie umana vive sulla Terra da trecentomila anni, forgiata nello spirito e nel corpo da settemila anni di glaciazioni continue. Per duecentonovantaquattromila è vissuta nella Preistoria, da seimila vive in società storiche di cui la nostra è l’estremo risultato. Una Terra di foreste lussureggianti divenuta discarica globale delle economie industriali insostenibili, tra povertà ovunque indotta, deforestazioni e guerre totali. Il libro ripercorre le tappe che a partire dal tardo Neolitico hanno indotto la nostra specie a un triste adattamento fisico e psicologico alla paura e ad un’inversione spirituale, complice la graduale privatizzazione delle terre, l’agricoltura intensiva e l’utilizzo guerriero dei metalli. Donna Sapiens è dedicato alla memoria dell’archeologa Marija Gimbutas (1921 – 1994), i cui studi sulla mitopoietica ancestrale hanno chiarito il passaggio umano dalla visione matrifocale e mammifera delle cose a quella androcentrica e logica di quando la Storia ha avuto inizio. Attraverso le immagini ritrovate di una cultura di vita universale e all’iconografia originaria dell’immaginazione umana, la Preistoria ci appare assai più postmoderna ed evoluta di quanto la successiva cultura di morte rappresenti ancora nei suoi vertici piramidali e propagandistici di potere. Donna Sapiens racconta dunque le potenzialità dimenticate dell’emisfero destro propriamente magico, creativo e umano, i saperi dell’intelligenza visionaria, femminina e lunare propria della nostra specie.
Editore: Fermento
Pagine: 264
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pubblicato: 2010